Gli studi rivolti all’applicazione della vibrazione per migliorare l’osteoporosi sono difficili da reperire nella letteratura internazionale, si può comunqua dire che queste nuove metodologie presentano indicazioni efficaci inequivocabili.
Queste affermazioni sono suffragate dal fatto che l’evidente miglioramento delle funzioni muscolari indotte dalla somministrazione di trattamenti vibratori producono sollecitazioni efficacissime sulle funzioni biologiche delle ossa su cui si inseriscono.
Recenti studi presentati nella famosa rivista Nature da Rubin, suggeriscono che la vibrazione potrebbe sostituire l’intervento farmacologico per curare e prevenire l’osteoporosi (Rubin e coll. Nature, 441:603-604, 2001).
Altre ricerche hanno riscontrato un notevole aumento della densità ossea.
L’aumento della densità ossea, della resistenza muscolare e dell’equilibrio sono elementi fondamentali per migliorare la vita di qualsiasi persona anziana sia già affetta da osteoporosi, sia nella prevenzione di essa. (basta pensare al minor rischio di cadute)
Infine occorre ricordare che, per prevenire i devastanti effetti della microgravità, gli astronauti sia della NASA che dell’ESA vengono allenati con le vibrazioni.
La ricerca sulle vibrazioni è partita proprio per scopi medici per poi allargarsi ad altri settori come lo sport, l’estetica e il benessere.
Un periodo di riposo prolungato a letto o di immobilizzazione causata da infortuni o da una operazione medica, può indebolire il sistema muscolo-scheletrico tanto da limitarne le funzioni.
Attraverso l’uso della pedana vibrante in diversi esperimenti, sono stati registrati risultati assolutamente positivi nella riabilitazione fisioterapica e contro l’atrofia muscolare. Tali problemi sono tipici di chi ha subito un trauma, un infortunio o una operazione chirurgica, costringendo il paziente a rimanere a letto per un lungo periodo di tempo.
Quindi possiamo dire che la pedana vibrante può essere utilizzata per aiutare a risolvere problemi fisioterapici come: Atrofia o ipotonia muscolare, pubalgia, problemi al tendine d’Achille, riabilitazione del ginocchio, atrofia o ipotonia muscolare, sclerodermia, sclerosi multipla, ecc
Studi clinici condotti su pazienti con traumi dei nervi periferici e contratture articolari, hanno dimostrato l’efficacia del trattamento con vibrazione accompagnato a metodi di trazione classica (Levitskii e coll., 1997). Recentissimi esperimenti hanno evidenziato un rimarchevole miglioramento della flessibilità della colonna vertebrale e dei muscoli flessori della gambe dopo trattamento vibratorio.
Questo metodo, in modo inequivocabile, si è dimostrato essere di gran lunga più efficace dei metodi tradizionali quali quello balistico, quello passivo, quello statico ed il PNF (Bosco e coll. in stampa, 2001).
Inoltre, oltre ad un vero e proprio miglioramento della situazione clinica, la stimolazione vibratoria ha fatto registrare un miglioramento del dolore sul 69% dei pazienti trattati.
Gli effetti delle vibrazioni hanno conseguenze immediate sul metabolismo dell’individuo.
Infatti, attraverso le sedute sulla pedana vibrante, si è riscontrato un aumento del metabolismo (con un miglioramento del metabolismo basale) ottenendo una maggiore combustione dei grassi e una riduzione degli strati adiposi sottocutanei (ovvero la cellulite).
Da sottolineare, dunque, il miglioramento a livello estetico e di bellezza che la pedana vibrante può dare attivando la circolazione (il sangue raggiunge i capillari fino 50 volte al secondo durante il trattamento), irrorando in tal modo maggiormente le cellule e aiutando il corpo ad espellere le tossine, in primis la cellulite.
Quindi, la pedana e le sue vibrazioni hanno un importante effetto linfodrenante, con una diminuzione della cellulite, delle aderenze e un rinforzo del tessuto connettivo che permette di avere una pelle più morbida e liscia.
A livello di benessere psico-fisico, le vibrazioni della pedana agiscono attraverso il rilascio nel nostro corpo (in modo del tutto naturale) di neurotrasmetittori quali la seratonina e la dopamina che migliorano l’umore e danno una sensazione di benessere generale.
Un appagamento del tutto simile a quella che si percepisce dopo aver praticato dello sport.
Inoltre, sempre a livello di benessere, vi è anche un aumento della coordinazione, dell’equilibrio corporeo e dei riflessi in quanto le vibrazioni agiscono direttamente sulla propriocezione, ovvero il meccanismo che regola l’equilibrio e la percezione del movimento.
La pedana vibrante in ambito sportivo può essere utilizzata per i seguenti obbiettivi:
• Come mezzo di supporto all’allenamento tradizionale
• Come mezzo alternativo
• Come riscaldamento o defaticamento
• Come mezzo di recupero durante l’allenamento
La sollecitazione prodotta dalle vibrazioni meccaniche è in grado di innalzare la contrazione muscolare fino al 30% con effetti di potenziamento muscolare e incremento delle capacità elastico reattive.
Gli effetti positivi che si possono ottenere riguardano in particolare la forza esplosiva, la forza massima, la potenza, la velocità, l’elasticità e la resistenza.
L’esposizione a vibrazione, inoltre, induce alla stimolazione di alcuni ormoni: da studi recenti si è osservalo, in risposta a soli 10 minuti di vibrazione, un incremento significativo sia dell’ormone della crescita (somatotropina), sia del testosterone, innalzamento che risulta parallelo all’aumento della potenza muscolare.
Famosi sono i test effettuati dal Dott. Bosco e di suoi colleghi su alcune pallavoliste professioniste che hanno dimostrato un incremento della potenza dei muscoli estensori delle gambe dopo una seduta dì soli 10 minuti di vibrazioni attraverso l’utilizzo di questa pedana. In un successivo esperimento si è visto, in atleti ben allenati, un incremento della potenza muscolare durante l’effettuazione di salti, dopo 10 giorni di trattamento con stimoli vibratori applicati per 10 minuti al giorno (Bibliografia Bosco e Coll. Clin Physiol 19, 2:183,187, 1999).
Infine, vogliamo ricordare tra i tanti esperimenti fatti, quello effettuato sempre dal Dott. Bosco e dal suo team su pugili professionisti che dopo 10 minuti di trattamento hanno mostrato un incremento statisticamente significativo della potenza muscolare dei muscoli flessori del braccio (Bibliografia Bosco e Coll. J Appl. Physiol 79 :306-311, 1999).
E’ da ricordare che anche gli atleti professionisti hanno un grande vantaggio dall’uso della pedana vibrante, non solo come defaticante, ma anche per il miglioramento delle proprie prestazioni senza il rischio di infortuni (rischio molto elevato quando si arriva a certi livelli di carico).
Non a caso viene utilizzata solo per citare alcuni team dei più famosi team sportivi dai Chicago Bulls, Nashville Predators, Atlanta Falcons, dalla Federazione di Pallavolo Femminile Americana, da Juventus, Lazio, Roma, Inter in Italia, ecc.
Per quanto riguarda il fitness, vi è da sottolineare un aumento della resistenza allo sforzo, una maggior facilità al recupero e un potenziamento dell’elasticità degli arti inferiori.
Senza dimenticare le stesse sensazioni positive che si possono provare dopo una corsa o una lunga camminata grazie alla produzione assolutamente naturale di neurotrasmettitori quali la seratonina e la dopamina.