Non tutti abbiamo bisogno di fare lo stesso tipo di stretching, dipende dagli obbiettivi che ci prefiggiamo per la nostra forma fisica e per la tecnica che utilizziamo. Ad esempio, uno sportivo professionista o un cintura nera di karate dovrà introdurre lo stretching balistico nelle sessioni di allenamento. Per chi invece fa sport semplicemente per svagarsi o per star bene, questo tipo di stretching può provocare lesioni se non si ha una certa esperienza nel praticarlo.
Tipo |
In cosa consiste? | Esempio |
Statico | Ci si allunga fino al punto massimo e si mantiene la posizione. È la tecnica utilizzata da chi pratica lo Hatha Yoga. Ha molti vantaggi: è sicuro, facile, economico e ha effetti semipermanenti sulla lunghezza dei tessuti. | Una corda per la ginnastica ritmica. |
Balistico | Implica rimbalzi, impulsi, colpi e movimenti ritmici con lo scopo di aumentare il grado di movimento. Ha il vantaggio di essere molto efficace ma ha anche lo svantaggio di causare possibili lesioni perché lo stretching di ogni serie non dura a sufficienza da permettere l’adattamento dei tessuti e l’aumento della tensione muscolare. | Slanci di una gamba. |
Passivo | Lo sportivo è rilassato e lo stretching viene praticato da una persona o una macchina. È molto utile in caso di debolezza muscolare o tensione muscolare, tuttavia, dipendendo da fattori esterni, ha lo svantaggio di non dare controllo personale sull’esercizio. Inoltre, apporta meno benefici in elasticità, rispetto allo stretching attivo. | |
Attivo | Si usa l’azione dei propri muscoli senza contare sull’ausilio di forze esterne. È il tipo di allenamento che sviluppa maggiormente la flessibilità attiva ed è molto correlato ai miglioramenti in ambito sportivo. Ha lo svantaggio che non si può praticare quando si hanno disfunzioni muscolari o lesioni come distorsioni, infiammazioni o fratture. | In piedi, alzare una gamba, senza aiuto e senza slancio, fino ad almeno 100 gradi circa di apertura. |
FNP | La Facilitazione Neuromuscolare Propriocettiva consiste nel resistere, in modo isometrico (senza muoversi) alla spinta di un compagno – è quindi assistita - per rilassare in seguito la muscolatura e aumentare l’allungamento in modo passivo.Ha il vantaggio di essere una tecnica molto sicura e sembra la più efficace. Tuttavia, ha lo svantaggio di causare possibili lesioni muscolari se non si presta la giusta attenzione alla spinta e a possibili danni cardiovascolari, senza dimenticare un fattore importante: la respirazione. | |
SGA | Lo Stretching Globale Attivo è l’applicazione completa dei principi della RPG o Rieducazione Posturale Globale, tipo di fisioterapia ideato da Philippe Souchard. Consiste in un lavoro terapeutico che si basa, principalmente, sullo stretching delle catene muscolari più accorciate. È uno stretching che non prevede stiramenti analitici o eseguiti sui singoli gruppi di muscoli, come si fa di solito. È stato infatti dimostrato che allungando una parte del corpo si rischia di accorciare l’altra, e infine provocare scompensi muscolari. L’SGA, non essendo assistito, è uno stretching attivo che prevede leggere contrazioni muscolari accompagnate da una corretta respirazione. Le posture sono facili e vanno mantenute per alcuni minuti. Infatti in una sessione di 45 minuti è possibile cambiare posizione anche solo quattro volte, benché in molti casi ciò dipenda dall’istruttore e dalla dinamica della lezione. Ogni posizione prevede una postura, una progressione e una conclusione pensati attentamente per non causare compensazioni muscolari dovute alla rapidità, tipico fattore che caratterizza altri tipi di stretching. L’SGA è la soluzione per continuare il lavoro iniziato in questa particolare sessione. | Mantenere la postura della rana: bocca verso l’alto e braccia mediamente separate dal corpo. Le piante dei piedi sono unite e i palmi delle mani rivolti verso l’alto. |